L’aquilone bianco…

 

La passeggiata nel bosco era stata davvero una splendida idea, Matilde e Viola avevano camminato lungo il sentiero che portava verso la scogliera più alta dell’isola di Cheope e quando i loro occhi si trovarono di fronte allo strapiombo sentirono le loro anime vibrare come corde di violini… Il mare era blu che più blu non si era mai visto… Le onde laggiù si infrangevano senza sosta contro la parete di roccia alta 50 metri… Il sole sparava frecce calde frutto di un’estate ormai iniziata….

Maty non sapeva come erano arrivate fino a lì, ma era così felice che avrebbe voluto gridarlo al mondo intero! Viola restò per qualche minuto ad ammirare quel paesaggio senza dire una parola… I suoi occhi pieni di meraviglia sembravano produrre sogni ad ogni battito di ciglia… Il mondo visto da lassù era pieno di poesia e loro, soltanto loro, avevano la fortuna di essere lì ad ammirarlo, contemplarne la sua incredibile bellezza…

Mentre guardava l’orizzonte, la piccola pensava che presto sarebbe tornato il suo papà… A breve la barca color cielo del suo papà sarebbe apparsa con la prua in direzione dell’isola…

Viola si ricordò che aveva con se quel pacchetto… Il dono che avevano ricevuto dal signor Mau, un simpatico vecchietto che viveva da dieci anni in una malridotta barca di legno nel porto grande a nord di Cheope.

Si seddero l’una al fianco dell’altra e misero il pacchetto di fronte a loro, Maty lo prese e insieme lo aprirono con la tipica curiosità di due bambine…. Non era un giocattolo, non una palla, ma un meraviglioso aquilone bianco…. La lucentezza dell’aquilone sprigionò tutta la luce del sole ancora alto… Cominciarono a spiegarlo e lo distesero per bene sull’erba… Sistemarono i fili uno ad uno e lo presero, lo alzarono dandolo in pasto al vento tiepido che a tratti spettinava i loro capelli…

La forza della brezza le trainò attraverso i fili che tenevano stretti nelle loro manine, fino a condurle dinnanzi ad una meravigliosa e imponente scala di pietra.

Come per magia, e di magia si trattava proprio(!), si ritrovarono a volteggiare sfiorando ognuno degli infiniti scalini che le stavano portando fino al mare. Matilde era un pò preoccupata, le sue scarpe non toccavano terra e non aveva il controllo del suo corpo che, guidato dal vento, volava verso quel fantastico mare blu.

Viola rideva con la sua ignara spensieratezza e, ad ogni volteggio nell’aria, incitava la sua compagna a lasciarsi andare!

… E intanto scendevano… E scendevano giù per la scogliera a velocità sorprendente. L’aquilone sembrava essere al comando di quel volo e ne sembrava consapevole…. I suoi movimenti tenevano il ritmo di ogni soffio di vento e la sua danza si faceva sempre più armoniosa….

Le farfalle svolazzavano intorno a loro e il profumo dei fiori si confondeva con quello del sale marino… Arrivate giù i loro piedini poggiarono su uno scoglio liscio e piatto ancora bagnato dall’ultima onda … E l’aquilone continuò da solo il suo viaggio nel cielo…. La piccola Viola restò a guardarlo finchè non si confuse con le nuvole all’orizzonte… Matilde, nel frattempo, si accorse di essere vicina al faro e prese la sua amica per mano tirandola a sè… Non appena raggiunsero il faro il signor Mau fece capolino da uno scoglio e loro corsero verso di lui piene di gioia e di entusiasmo! L’anziano porse loro la sua mano e ci videro un filo che portava fino all’aquilone bianco, che stava poggiato a terra poco più in là… Si avvicinarono e quando lo guardarono bene si accorsero che non era un semplice aquilone, ma una lettera che era arrivata dal mare custodita in una bottiglia… Era una lettera dei loro papà che annunciavano il loro ritorno…

Il giorno seguente tutti al villaggio si preparavano per una grande festa…. Il viaggio era terminato…Intanto all’orizzonte la prua avanzava verso di loro tagliando a metà il mare che le andava incontro… La luna era gigante e il cielo si preparava a farsi scuro mentre il sole si raffreddava affogandosi nell’orizzonte…

 

 

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