Questo diario è fatto di storie e di vacanze da raccontare… Di luoghi di cui parlare e in cui vale la pena andare, tornare! La terra è grande, il mare è quasi ovunque noi ci voltiamo… Il mare è il posto in cui lasciamo qualcosa di noi anche mentre ce ne andiamo…. Adoro scrivere il diario di bordo, perchè rileggerlo mi fa tornare in quel luogo e rivivere quei momenti… La famiglia, i parenti, gli amici…. Lì ci posso trovare i momenti più importanti vissuti con loro… Nel mio diario di bordo ci sono pensieri sui posti visitati, ci sono scritte le cose che mi sono piaciute e quelle che mi hanno insegnato qualcosa di cui fare tesoro. Non c’è luogo, bagnato dal mare, in cui io non si possa trovare qualcosa da portar via con gli occhi…. Col cuore!
Quando guardo l’ancora che cala lentamente in mare e si poggia sul fondo, essa rilascia minuscole, iridescenti particelle di zinco che si disperdono nell’acqua…. Le lascio andar via, le osservo spargersi in modo confusionario… Lascio quella polvere insieme alle mie emozioni in ogni posto in cui vado…
Questa è una pagina dedicata a chi vuole navigare e vivere il mare… E anche a chi , semplicemente, è curioso di sapere com’è fatto un luogo, cosa ci ho visto io in quel posto e cosa ho saputo coglierne!
Cullata dal mondo… E’ così che voglio vivere… non importa dove, come, ne’ quando… Sentirmi cullata mi fa credere di essere ancora una bambina… Mi sento ancora a caccia di avventure, sospesa tra terra e mare mentre i miei pensieri prendono forma e colore… A dispetto di tutto quel grigiore che la vita non risparmia a nessuno… Contro ogni indelicata tristezza che si scontra con ognuno di noi…
Il mare non mi delude mai… Forse perché so quanto sa essere spietato… Allora me ne frego di essere buona con lui e lo disprezzo quando mi sfida, ma senza smettere di amarlo nemmeno per un istante!
Quando sento il vento che comincia a soffiare, sottovoce, prima con timidi spifferi, poi senza timore, con audacia… Allora quello è il momento. Sono lì che lo ascolto con paura, ma con quella paura che crea eccitazione, brividi e passione… Vedo la superficie del mare che comincia ad incresparsi e mi piace illudermi di poter prevedere le sue prossime mosse… Anche se non ne sono ancora capace e, probabilmente, non ne sarò capace mai! Eppure ci credo, faccio le mie “cattive” previsioni e intanto guardo il mio comandante sperando di leggere nei suoi occhi che, come sempre, è tutto sotto controllo!
Ma il mare non è mai sotto controllo… Ti fa credere di saperci fare con lui, un pò come facciamo noi donne quando un uomo ci guarda negli occhi… Lui non lo sa che quell’infinito non lo conoscerà mai davvero tutto… Che è solo nostro e non gli apparterra’mai completamente! Per questo amo il mare e amo il vento, perché più mi sembra che mi appartengano e più li sento lontani. Sono come donne che non parlano, come il buio, ci puoi vedere quello che vuoi dentro, ma non riuscirai mai a vedere davvero tutto!
Sono contenta di essere una donna… Almeno so che esistono dei confini che non si possono mai valicare. Mi sento fragile e allo stesso tempo invincibile perché riconosco la mia fragilità ❤. Voglio vivere cullata dal mondo, dalle onde che battono contro le mie certezze e mi ricordano che sono nulla su questo pianeta, ma posso lasciare comunque l’impronta della passione con cui vivo!
Il 23 ottobre scorso è finito in mare il comandante di un’imbarcazione a vela. L’equipaggio, formato da 5 persone, era diretto a Gibilterra per una regata.
A causa del mare in burrasca e del vento notevolmente teso, l’uomo, quasi sessantenne, ha deciso di invertire la rotta e rinunciare al viaggio. Sfortunatamente, durante le manovre, è balzato in acqua spinto dalla forza di un’onda.
Il comandante non era assicurato all’imbarcazione e questa leggerezza gli è costata SOLO un grande spavento, perchè è riuscito a mettersi in salvo grazie alle capacità e alla prontezza degli altri componenti dell’equipaggio che lo hanno riportato a bordo. Nel frattempo erano intervenuti i soccorsi che hanno fornito assistenza, concludendo a lieto fine un’avventura che poteva costare la vita a qualcuno!
Mai sottovalutare il mare…
Il mare è un grande nemico quando lo si sfida. Non bisogna mai abbassare la guardia di fronte agli eventi e alle condizioni metereologiche. Senza dubbio l’uomo aveva a disposizione la sua esperienza e il suo buon senso che lo hanno fatto retrocedere dalla sua marcia, ma questo non è stato sufficiente per evitare il pericolo!
Ricordo le mie prime navigazioni lunghe, le notturne, le traversate in cui non ero ancora “nemica” del mare… Non lo conoscevo ed ero convinta di esserne parte, di averlo a disposizione per goderne e per farne tesoro nelle mie avventure… Ma poi ho cominciato a capire che non lo si capisce mai veramente, più lo conoscevo e più lo sentivo un estraneo! Ho imparato che le onde possono cullare , ma possono anche scuotere… Ho scoperto che quando è arrabbiato non si ferma davanti a niente… E’ capace di tirar giù quintali di roccia come “Azure Window” con una tale cattiveria da lasciar senza parole chiunque… Il mare, a mio avviso, è uno dei più grandi detentori di forza e di irruenza!
Ho sposato il mare durante una traversata!
Durante la mia prima traversata nel Mediterraneo chiesi a mio marito il perchè della cima che lo teneva attaccato alla barca… Cima che mi passò quando si riposò per un pò dandomi l’illusione di essere il suo vice davanti al pilota automatico, il radar e la sua “veglia” ad occhi chiusi!! In realtà lui non si stava perdendo nulla di quella mezz’ora di riposo, ma io ero presente, attiva e fortemente emozionata. Quando gli domandai perchè ero assicurata alla barca con una radio stagna al polso, lui mi disse che se fossi caduta in acqua in sua assenza sarebbe stato un grande problema individuarmi e mettermi in salvo.
Il mare era calmissimo quella notte, ma capii, per la prima volta, che non serviva un’onda per perdere il controllo, anche in totale assenza di pericoli in vista, il mare può fare davvero male!
Forse perchè non amo le cose semplici ho iniziato ad amare il mare. Il mare mi ha stregato da sempre, ma solcarlo è stato il mio vero matrimonio con esso!
Puoi tuffarti mille volte nel mare aperto, puoi viverlo con l’adrenalina quanto ti piace, ma se cadi, se è lui che ti prende e non tu che vai da lui, non è la stessa cosa…
Cadere in mare è già di per sé un momento di panico da gestire, se poi ci sono onde, vento e assenza di luce naturale, tutto diventa più complicato da gestire. Se poi a cadere è il comandante è ancora più grave! Navigare in sicurezza è pensare sempre a ciò che può accadere e alle conseguenze. Con il cuore prendiamoci tutte le onde che vogliamo e il vento che ci spettina i capelli… Ma facciamolo sempre con la mente accesa!
L’isola di Serpentara è disabitata e fa parte dell’ AMP di Capo Carbonara.
Gli ancoraggi sono difficili e insidiosi dato che l’unico punto dove è ammesso si trova tra i due isolotti dove il fondale è meraviglioso, ma cosparso di crepacci dove, con facilità, può “incattivirsi”l’ancora. E’ divisa tra zona A e B, difficilmente si trova mare piatto per dare fondo all’ancora in un punto tranquillo dato che è una zona molto ventosa, ma quando si ha la fortuna di transitarvi in una giornata di mare calmo e clima favorevole, le ore passano veloci e ci si può immergere nella natura sentendosi parte di essa senza invaderne il suo silenzio.
Serpentara si trova in un punto dove i venti creano un “effetto Venturi” tra l’isola e la costa in particolare Punta molentis ( unico ancoraggio protetto dai venti da NE di quel tratto di costa).
I fondali sono stupefacenti, ogni volta che vado a Serpentara il mio primo pensiero è quello di immergermi con pinne e maschera e rilassare la mente sentendo solo il rumore del mio respiro che attraversa il boccaio!
Se ci si trova a Serpentara e si ha la necessità di ripararsi dal vento Maestrale, non bisogna scapolare Capo Carbonara, come molti fanno, ma occorre mantenersi tra Cala Pira e Cala Sinzias situate subito a nord sulla costa davanti a Serpentara.
Il suo nome non deve trarre in inganno i visitatori perchè le viene attribuito solo per la forma fisica allungata. Ho immenso piacere a ricordare le mie passeggiate a terra con la famiglia e gli amici, il paesaggio mediterraneo, il granito e la limpidezza del mare che bagna questa isola. Il mio consiglio è di trovare qualche ora per approdare a Serpentara durante le vacanze a villasimius, sarà un’esperienza fantastica e un buon compromesso tra relax e avventura…
L’isola di Lavezzi…. Ricordi un pò offuscati di qualche anno fa … Il mare limpido, quasi “impalpabile” alla vista se mi è concesso questo gioco di parole… Il mio primo approdo a Lavezzi fu pieno di entusiasmo, il timore di affrontare le rinomate bocche di Bonifacio, gli scogli che tempestano tutta la sua costa, il silenzio dell’isola che la fa sembrare quasi una terra senz’anima…
A terra l’isola parla da sè… Il suo titolo di riserva sembra calzarle alla perfezione. Le sue rocce levigate dal vento e dalle correnti che si incrociano intorno ad essa sembrano delle vere sculture. Passeggiare, fare il bagno, stendersi al sole è un idillio di pace e serenità… E mentre sei lì e intorno a te vedi tanta bellezza naturale vorresti perderti in ogni sua piega.
Di solito quando vai a Lavezzi con la barca il mare è calmo e le previsioni non celano sorprese… Ma un buon comandante non può non scrutarne i presagi e deve restare sempre all’erta, anche se il meteo stima giorni e giorni di bonaccia! Quell’angolo di Paradiso che è l’isola di Lavezzi va sempre maneggiato con cura… Può trasformarsi in un piccolo inferno se il mare si inquieta!
La fortuna della mia prima visita a Lavezzi fece sì che potemmo trascorrere lì la notte… Ancorati a Cala della Chiesa, a sw dell’isola, ci assicurammo con le cime a terra e il mare calmo e le barche tutte in fila mi fecero pensare ad un ormeggio in banchina… C’era massima collaborazione tra marinai di professione e comandanti di esperienza in vacanza con le famiglie… L’aria che respirai fu di quiete e controllo totale, tanto che pensai che le mie preoccupazioni sul mare in prossimità di Bonifacio fossere un pò esagerate…
Le barche ancorate a pettine su quei pochi metri di sabbia disponibile sembravano dipinte in quella cala piena di suggestioni.
Preparai la cena mentre la mia bambina giocava nel pozzetto sotto i caldi raggi di un tramonto pieno di colori… Mentre tutti erano scesi a terra ad esplorare l’isola e i suoi tesori.
La serata si concluse con un drink sotto un cielo pieno di stelle che incorniciava quello spazio senza tempo in cui eravamo noi gli ospiti della natura… Non invasori, ma ospiti trattati con tappeto di velluto color mare…
Ma, nonostante la quiete di quella notte, l’alba ci catapultò in un giorno movimentato… al primo chiarore il vento da ovest ci costrinse ad allontanarci in fretta cercando di seguire la stessa traccia d’ingresso per evitare il pericolo dei numerosi scogli…
La quiete di quella splendida notte resta nel mio cuore così come l’isola…. Ci tornerò, tante altre volte spero… E ogni volta quel paesaggio appagherà ogni mia aspettativa…
TAVOLARA… piedi nel mare e sguardo sulla montagna…40°54′22.32″N
Ogni volta che arrivo a Tavolara ho la stessa sensazione di andare a trovare un’amica… E’ un posto tranquillo, i suoi 500 metri di altezza mi fanno sentire coccolata come in un abbraccio… La spiaggia di Spalmatore è accogliente e la sera si spopola lasciando che le stelle diventino le uniche protagoniste capaci di illuminare la parete rocciosa…
C’è una simpatica e utile curiosità su Tavolara, essa è un luogo in cui la natura manifesta evidenti segni premonitori del tempo… Quando la sommità dell’isola viene offuscata dalla nebbia è previsto un rinforzo del vento levante…. Lo scirocco è annunciato attraverso la presenza di nuvole che coprono l’isola, mentre il vento da nord si può prevedere quando le nuvole sfilettate verso sud si depositano all’estremo est dell’isola…. Insomma, previsioni meteo alla mano!
L’ancoraggio a Cala Spalmatore offre un fondale sabbioso molto accogliente e una spiaggia davanti su cui fare splendide passeggiate fino a spingersi dall’altra parte dell’isola.
Una cosa molto suggestiva, che ho visitato durante il mio primo approdo a Tavolara, è il cimitero. Il sole gli dona una miriade di sfumature color sabbia e i colori dei sassi che lo compongono sfiorano qualunque tonalità della terra sabbiosa che lo circonda!
Una delle cose più belle di Tavolara è vedere le sue due facce… Di giorno, affollata e violata in ogni suo spazio dalle numerose persone che si recano a visitarla… Di notte silenziosa, dormiente e solitaria come un’isola rta.
La faccia diurna dell’isola mi piace per la solarità, per il suo carattere turistico e anche un pò indisciplinato… Si può mangiare al ristorante, stendersi al sole o semplicemente passeggiare… Poi al calare del sole il rumore delle voci del giorno lascia il posto a quello del mare… La spiaggia di Spalmatore è punteggiata di gigli di mare e di una vegetazione mediterranea che la rende piacevolomente selvaggia alla vista!
Ho trascorso numerose notti all’ancora nella rada di Tavolara e mi sento un pò come a casa mia avvolta da quel panorama estivo e gioviale…
5,43 km² di silenzio, di solitudine… Quando approdammo a Linosa la mia sensazione fu di un’isola fantasma, piena di mistero e all’apparenza inanimata…
La navigazione tra Pantelleria e Linosa fu calma e rilassante, il mare ci accarezzava lo scafo con fare amichevole e i nostri sguardi puntavano dritto a Linosa… Ultima tappa prima dell’arcipelago maltese….
Impiegammo circa dieci ore di navigazione e quando arrivammo a Linosa era pomeriggio e l’isola si preparava a farci assistere ad un tramonto mozzafiato!
Non eravamo mai stati prima a Linosa e non conoscevamo nè la costa nè i fondali dell’isola, ci guardammo intorno e non vedemmo altre barche in navigazione nei pressi della costa, se non un’unica barca a vela ad una boa nella cala Pozzolana di Ponente.
In fase di avvicinamento restammo come nostra abitudine a prua cauti e svegli, non sapevamo dove fosse meglio ancorare in base al fondale e al vento da nord ovest che c’era in quel momento. A seguito della consulatzione di uno “strtingato” portolano ci dirigemmo a cala Pozzolana di Levante, a sud dell’isola. Fortunatamente ci rendemmo presto conto che le poche righe disponibili che avevamo consulato riportavano un’indicazione assolutamente errata.
Rischiando tra i bassi fondali rocciosi e acuminati optammo per la scelta più sensata di tornare di nuovo a cala Pozzolana di Ponente.
Ci preparammo un’ancora di rispetto, sapendo già che sarebbe rimasta in regalo agli inospitali fondali di Linosa, ma quando ci avvicinammo di nuovo, notammo con stupore che la barca a vela alla boa stava mollando l’ormeggio lasciandoci libero approdo nell’unico possibile punto di ancoraggio in quella cala!
Ci procurammo subito la cima giusta per assicurarci alla boa posta proprio al centro della cala, dopo poche manovre di avvicinamento ci ormeggiammo in tutta tranquillità pronti per trascorrere una bella serata e la notte che ci attendeva in quella che per noi era un’isola misteriosa di cui poco si parla sui portolani e sulle riviste di vela…
Purtroppo pochi istanti dopo rientrò la barca che ci aveva lasciato quel posto reclamandone l’uso privato, o meglio ancora privilegiato!
Dopo aver cercato di capire le motivazioni per cui ci si impossessi di un pezzo di mare con una boa propria con l’unica prerogativa di residente dell’isola , mollammo la tanto acclamata palla galleggiante, che era ben fissata con catena e cima ad un blocco di “basalto” occupante gran parte della poca sabbia scura sul fondale e ci spostammo qualche metro più in là sperando in un ancoraggio sicuro che il calar del sole rendeva ormai un’incognita!
Mio marito calzò pinne e maschera e si tuffò alla ricerca di un fazzoletto di sabbia che rendesse sicuro l’ancoraggio notturno, mio figlio, nemmeno dodicenne, prese, sotto la mia visione, il comando della barca. Quando il comandante ( in acqua ) ci diede il via, calammo catena fino a raggiungere il fondo e lui assicurò la nostra ancora con le sue stesse mani!
Nonostante le avversità ancoraggio fu fatto e il nostro comandante ci portò a terra ad esplorare questa meraviglia della natura tutta da scoprire!
Linosa è una riserva naturale coperta da macchia mediterranea, si dice che sia uno degli ultimi luoghi in Italia dove la tartaruga “Caretta caretta” deponga le uova. Passeggiando nell’entroterra si possono ammirare le modeste abitazioni colorate dei pochi residenti effettivi del luogo i quali vivono di pesca e di umile turismo, infatti non ci sono grandi strutture per ospitare i visitatori ma solo case . La cosa che mi ha colpito è il Monte Nero completamente coperto da una distesa di meravigliosi gigli di mare che si affacciano sulla costa …
Linosa è un posto in cui perdersi, in cui lasciare che i pensieri siano coccolati dal silenzio e dalla semplicità… E’ l’isola che non esiste ma che se ci vai ti accorgi di quanto è reale… Linosa è la natura senza la mano dell’uomo… Salva e intatta… Libera!
A completare la splendida passeggiata con pantaloncini e infradito fu un mondano , ma allo stesso tempo sperduto, aperitivo fronte tramonto…. Salutare il sole da quella terrazza fu pura poesia… I volti delle persone si doravano come per intonarsi ai colori del cielo e del mare e, mentre sorseggiavamo il nostro drink mangiando piatti semplici arricchiti dai
loro profumati capperi, la serata si avviava tranquilla…. Così come la notte che seguiva…
Linosa è un punto nel mare…. Una piccola terraferma dove ho idea che l’inverno abbia un sapore che non ho mai potuto assaggiare…. Lontano anni-luce da qualunque realtà che io conosca…
Villasimius è una delle località più belle della Sardegna, situata a sud dell’isola…
La prima volta che ci andammo fu subito amore… I colori, il clima, le spiagge, la gente… Sembra un angolo di paradiso a portata di tutti… Già, perchè sia in barca che da terra, è possibile apprezzarne le notevoli qualità senza grande fatica.
Campulongu
Le montagne occupano il lato occidentale della zona con il famoso promontorio di Capo Carbonara; a ovest di esso possiamo godere della meravogliosa spiaggia di Campolongu, lunga, bianca e incorniciata da una fitta macchia mediterranea che si spinge nell’entroterra. La spiaggia è facilmente accessibile dalla strada e ci sono anche delle importanti strutture turistiche, mentre per chi approda con una barca la godibilità del mare è assoluta e raffinata… L’acqua cristallina e il fondale chiaro e sabbioso rilasciano dei colori unici in natura e ci sono scogli molto conosciuti per praticare snorkeling ed ammirare la fauna marina del posto. Villasimius è un importante sito turistico, ma possiede ancora un sapore selvaggio che pochi luoghi della Sardegna hanno saputo conservare…
La spiaggia del riso
Proseguendo verso il porto raggiungiamo la Spiaggia del Riso, che prende il nome dalla forma dei granelli di sabbia simili a chicchi di riso. Il suo color cipria le aggiudica tutte le sfumature dal rosa al bianco ed è un piacere per gli occhi guardare il mare da quella prospettiva…
L’acqua non raggiunge livelli molto alti ed è quindi piacevole passeggiare nel mare sotto il caldo sole tipico della zona. Il porto è un pò casa mia… Io lì non mi sono mai sentita una turista, anzi quando me ne vado ho sempre la sensazione di lasciare qualcosa per cui vale la pena tornare…
Non ci si stanca mai di quel mare, del paesaggio, dei tramonti dietro la montagna che colorano tutto l’orizzonte…
Il vento più temuto è, senza dubbio, il maestrale. Le raffiche raggiungono spesso velocità notevoli e rendono praticamente impossibile la navigazione all’imboccatura portuale. La località è comunque ricca di aree verdi e locali in cui sostare e trascorrere serenamente sulla terra ferma le giornate più ventose! Un’altra curiosità su questa zona sono le caratteristiche domus de janas, che troviamo anche alle spalle della Spiaggia del Riso. Esse sono le dimore degli antichi uomini nuragici infatti il loro nome “domus” indica proprio le “case”.
Porto Giunco
La vacanza a Villasimius è gioia e strategia nello stesso tempo… La possibilità di vivere il mare su due versanti è una vera opportunità per chi non vuole perdere un solo giorno di vacanza… Infatti quando arriva il temuto vento maestrale non è mai d’impaccio, perchè si può attraversare la localià, con poche centinaia di metri di terra, e trovarsi nella cala di Porto Giunco, dove la spiaggia separa il mare dalla laguna dei fenicotteri rosa e il mare brilla sotto il sole come una distesa di diamanti. Anche qui strutture alberghiere , bar e ristoranti offrono servizi indiscutibilmente di qualità e la vista del paesaggio è il piatto forte da assaporare in compagnia…
Si può ancorare in tutta la cala con tranquillità e scendere comodamente con il tender attraverso gli scivoli adibiti allo scopo, si può nuotare, passeggiare, visitare la laguna, sorseggiare una birra fresca e avere la sensazione che si possa vivere solo di questo!!
L’incanto della natura in questa spiaggia è sorprendente… E’ possibile raggiungere a piedi la torre( risalente al 1500) posta in alto sul lato sud della baia e da lì godere di un panorama splendido ed unico. In un solo scatto si può incorniciare il porto, la laguna, la spiaggia del Giunco e il mare sotto la torre…
Punta Molentis
Un luogo pieno di ricordi speciali, dove i colori della natura mi sorprendono ogni volta. Anche qui la caratteristica dei “due mari” appaga la vista dei turisti più esigenti. La sabbia è fine e molto bianca, simile a farina e il fondale sulla riva è poco profondo. Più ci si allontana dalla spiaggia e più il colore turchese si fa intenso. Trascorrere una giornata a bordo ancorati a Punta Molentis è una goduria unica e garantisce un discreto riparo dal vento proveniente da nord est non troppo forte. Il fondale sabbioso è un buon tenitore per l’ancoraggio con profondità che variano dai 5 ai 10 metri circa.
Durante la navigazione in prossimità di Punta Molentis è bene prestare attenzione allo scoglio segnalato in giallo nella foto.
Io e la mia famiglia adoriamo praticare snorkeling in questa cala di Villasimius, gli scogli sommersi lungo la costa identificano un profilo perfetto della fauna e della flora del posto. Anche nuotando a pelo d’acqua si possono incontrare molteplici specie di pesci e nuotare con loro.
Il porto turistico
La marina di Villasimius è la struttura portuale che identifica maggiormente il sud della Sardegna. Ogni volta che approdo in questo porto, situato nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, ritrovo la stessa cordialità e cortesia.
Oltre a tutti i servizi che offre, sia di natura nautica che di intrattenimento, l’organizzazione che lo caratterizza è davvero rara. Tutto il personale è cordiale e competente, il direttore, grazie alla sua profonda esperienza, gestisce abilmente la sua professione ricoprendo con orgoglio e dedizione il suo ruolo di grande importanza e punto di riferimento. Gli ormeggiatori sono esperti e professionali e allo stesso tempo riescono a calzare un amichevole sorriso per ogni ospite che sia di transito o stanziale. L’ormeggio al pontile di questa marina è un pò come un rientro a casa dopo una giornata piena e soddisfacente!
Dopo una gita in barca, solcando un mare dai colori tropicali, godere del tramonto su questo porto sorseggiando un buon aperitivo sia a bordo che in uno dei bar della struttura è un momento di pace col mondo!