Probabilmente almeno una volta nella vita, un padre o una madre si pongono questa domanda.
Oltre alle caratteristiche individuali, al tipo di figlio e al contesto in cui si vive, si cerca di inseguire un prototipo di BUON GENITORE a tutti i costi!
Ma come deve essere un buon genitore: autoritario, autorevole o permissivo?
Esistono diversi stili genitoriali e, spesso, ci si chiede quale sia il più efficace e, soprattutto, se sono adatti a tutti i figli.

Stili Genitoriali a confronto
Essere genitori è un compito complesso che richiede amore, pazienza e capacità di adattamento.
Ecco, proprio sulla capacità di adattamento vorrei fare la mia riflessione su questo argomento.
La vera sfida di un essere umano che inizia il suo viaggio nel ruolo di genitore è proprio la capacità di adattamento e il coraggio di evolversi, modellarsi e modificare i propri punti di vista.
Quante volte ci siamo trovati a giudicare l’operato di altri? Soprattutto quando non si hanno figli, talvolta ci si trova a giudicare “da fuori” situazioni complesse che invece necessitano di sensibilità e rispetto.
Partiamo dal fatto che ogni figlio è diverso.
Anche nello stesso nucleo familiare i figli appaiono spesso completamente diversi, se pur con delle linee comuni di educazione.
Esiste però il temperamento. Qualcosa che non possiamo certo controllare, ma che, da genitori, dobbiamo imparare a gestire, modellare e guidare nel miglior modo possibile.
Un figlio rappresenta in qualche modo il riflesso di ciò che siamo e di ciò che facciamo.
E’ un piccolo noi, un mondo connesso al nostro che, però, viaggia su binari diversi e non deve essere a nostra immagine e somiglianza.
L’esempio dei genitori
E’ chiaro che il nostro esempio ha un grande valore.
Se dici a tuo figlio di non rubare, ma ti vede farlo. Tuo figlio potrebbe diventare un ladro.
Ora questo è un esempio forte, ma possiamo riportarlo nella vita più “normale” pensando a quando urlando, diciamo ai nostri figli di non gridare.
Ecco come il bambino può entrare in confusione.
Stiamo parlando ovviamente di situazioni generali che non devono essere prese alla lettera in casi più specifici che, invece, necessitano del supporto di figure professionali adeguate.
Il temperamento è qualcosa che abbiamo già dalla nascita. E’ un dato innato che però un genitore può stimolare o alleggerire in base al proprio sistema educativo, al rapporto che instaura con i figli.
Uno degli aspetti più studiati in psicologia evolutiva è il modo in cui i genitori interagiscono con i figli: lo stile genitoriale.
Spesso mi sono documentata per avere una consapevolezza maggiore sul mio ruolo e su come potevo migliorarmi e adattarmi alla crescita dei miei figli.
Comprendere il proprio stile educativo può aiutare a migliorare la relazione con i figli e a sostenere il loro sviluppo emotivo, sociale e cognitivo.
Cosa sono gli stili genitoriali?
Il concetto di stile genitoriale si riferisce all’insieme di atteggiamenti, comportamenti e metodi comunicativi che un padre o una madre adottano nel crescere i propri figli.
Gli studi della psicologa Diana Baumrind negli anni ’60 hanno identificato tre principali stili genitoriali, successivamente ampliati dalla ricerca:
Stile Autoritario
Lo stile autoritario è sicuramente noto per le sue caratteristiche più evidenti.
L’elevato controllo, la disciplina rigida e inflessibile, la scarsa apertura al dialogo tra genitori e figli, regole dure e alte aspettative da parte dei genitori.
Queste sono alcune delle caratteristiche che possiamo riconoscere nello stile genitoriale autoritario.
La famosa frase “E’ così perché lo dico io” è tipica di un genitore autoritario che non lascia la minima autonomia di azione e possibilità di confronto.
Ciò che riassume questo concetto è la parola obbedire, come forma primaria di educazione.
Che effetti potrebbe avere questo stile educativo?
Ovviamente sempre in base al carattere del figlio e agli eventi a cui è sottoposto, potrebbe sviluppare insicurezza, ansia, scarsa fiducia in se stesso.
I suoi rapporti con gli altri potrebbero essere basati sul senso di obbedienza e potrebbe avere scarsa capacità decisionale o autonomia.
Questo, ipoteticamente, perché la sua educazione è basata sull’assecondare le richieste che gli vengono fatte e rispettare le regole che gli vengono imposte.
Ciò non vuol dir che rispettare le regole sia sbagliato, ma ci deve essere elasticità e apertura al dialogo e al confronto affinché esse assumano il giusto significato e non siano solo una imposizione.
Stile Permissivo
Uno stile genitoriale permissivo è basato sull’affetto, l’apertura mentale, l’accoglienza, un basso controllo e assenza o scarsa presenza di limiti e regole.
I figli decidono autonomamente ciò che li riguarda e non subiscono il ruolo dei genitori in quanto basato sull’evitamento del conflitto.
Per citare anche in questo caso una frase tipica del genitore permissivo potremmo penare al classico “Lascialo fare è un bambino…”
Che effetti potrebbe avere questo stile educativo?
Difficoltà a rispettare regole e limiti fuori dall’ambito familiare, eccessiva impulsività e problemi nella gestione delle frustrazioni. I figli che vengono cresciuti da genitori permissivi sono autonomi nel decidere, ma faticano a sviluppare un vero e proprio senso di responsabilità.
Stile Autorevole
Lo stile genitoriale autorevole, infine, sembra essere quello che esprime alto affetto combinato con poche regole chiare e stabilite. Vi è una comunicazione aperta tra genitori e figli e un dialogo sincero e costante.
Questo sistema educativo promuove l’autonomia ma ne mantiene un controllo a distanza costante. E’ uno stile genitoriale che favorisce la fiducia nelle proprie capacità grazie al supporto e alla spinta che il figlio riceve.
In qualche modo vige una disciplina coerente, consapevole e trasparente che il genitore non impone in modo autoritario, ma spiega e condivide la propria idea con il figlio.
“So come ti senti, ma questa è la regola” è una delle frasi che può rappresentare il genitore autorevole. Spiega chiaramente la conoscenza e consapevolezza del ruolo dei figli e dei loro punti di vista, pur conservando un ruolo di riferimento per loro.
Che effetti potrebbe avere questo stile educativo?
I figli cresciuti in questo clima educativo mostrano maggiore autostima e capacità di esprimere le loro competenze sociali. Sono abituati ed educati al dialogo e al rispetto. La capacità di autoregolare le proprie emozioni li rende più consapevoli e capaci di affrontare le difficoltà.
Costruiscono relazioni solide con i genitori e comunicano con essi in modo rispettoso e aperto.
Qual è lo stile genitoriale migliore?
Il mio modesto parere è che lo stile educativo deve essere contestualizzato e adattato ai figli. E’ certamente un dato di fatto che, numerose ricerche, mostrano e dimostrano che lo stile autorevole è il più equilibrato.
La sua efficacia è evidente perché offre una situazione rassicurante basata sull’amore combinato con le regole. Esso favorisce lo sviluppo dei figli in modo coerente e sano, rendendoli più forti e consapevoli.
Lo stile autorevole appare come la giusta combinazione e il bilanciamento tra i diversi stili educativi.
Inflessibile quando necessario, ma aperto al dialogo e al confronto.
Come sviluppare uno stile autorevole
Non è mai troppo tardi per modificare alcune dinamiche tra genitore e figlio, ma talvolta potrebbe essere necessario un supporto professionale alla genitorialità.
Stabilire regole chiare che possono esser discusse coinvolgendo i figli. Le regole vanno poi adattate all’età e riviste nel tempo.
L’ascolto è fondamentale. Comprendere i punti di vista dei figli, analizzarli e utilizzare l’empatia per aiutarli a sentirsi riconosciuti nel loro ruolo e nelle difficoltà che ne derivano.
Non imporre senza spiegazioni. Devono comprendere l’importanza e lo scopo delle regole affinché le rispettino e le facciano proprie e non le infrangano.
Coerenza e costanza aiutano i figli a non confondersi. Le regole non sono una questione di umore, ma hanno basi solide e valori imprescindibili.
Riconoscere i loro progressi , supportare le loro difficoltà e i loro limiti è una forma di educazione che rinforza e rassicura. La gratificazione stimola i comportamenti positivi.
Il genitore perfetto esiste?
Non esiste il genitore perfetto, ma esiste il genitore che si mette in discussione e si impegna a crescere con i propri figli adattandosi alle loro esigenze, alla loro epoca e alle caratteristiche individuali.
Riflettere sul proprio stile educativo è un passo importante per creare relazioni familiari sane e resilienti.
