Adolescenza ed emotività sono due parole che si combinano alla perfezione.
La sfera emotiva dei giovani è un fattore molto rilevante che ogni genitore deve monitorare.
Ma come si fa a capire e sostenere i nostri figli durate la loro crescita e, soprattutto nel periodo critico dell’adolescenza?
Adolescenza ed emotività: cosa succede?
Uno scossone emotivo
L’adolescenza è una fase decisamente complessa e a dir poco turbolenta per la maggior parte dei ragazzi.
È l’età delle prime grandi scelte, delle impattanti trasformazioni fisiche e dei cambiamenti interiori. In questa fase della crescita arrivano le emozioni forti e spesso difficili da gestire sia per loro stessi che per noi genitori.
Ovviamente, come dico sempre io, non si può gestire nulla se prima non si è compreso a fondo.
Il fatto è che spesso i nostri figli sono chiusi, non si aprono con noi e capire i loro stati d’animo può diventare una vera impresa.
Comprendere cosa accade nella mente e anche nel cuore di un adolescente è un passo decisamente basilare per accompagnarlo con maggiore consapevolezza verso l’età adulta.
L’adolescenza: una montagna russa di emozioni
Qualcuno la definisce proprio così: una montagna russa emotiva in cui in una sola giornata si passa dal ridere al piangere con estrema facilità.
Durante l’adolescenza il cervello attraversa una elaborata riorganizzazione che causa uno squilibrio momentaneo tra emozioni, impulsi e pensiero logico.
Questo squilibrio è, infatti, la causa principale della loro impulsività, dei cambiamenti di umore improvvisi e della loro constante ricerca di emozioni intense.
Adolescenti ed emozioni
A proposito di emozioni, l’adolescenza è l’età delle grandi emozioni, delle scoperte e della conoscenza di se stessi.
L’amicizia, i primi amori, la famiglia… Ogni rapporto viene vissuto con intensità.
Rabbia
Tra tutte le emozioni, a volte emerge anche la rabbia.
Spesso è un’emozione di superficie, che può nascondere frustrazione, insicurezza o anche paura.
Un figlio adolescente spesso si sente non capito, giudicato o ingiustamente limitato nella propria libertà.
Malinconia
Il confronto con sé stessi e la consapevolezza del corpo che cambia possono destare momenti di tristezza nei giovani.
Si innesca una costante ricerca della propria identità e spesso ci si sente vulnerabili, diversi, insicuri.
I nostri figli adolescenti sono profondamente scossi dal loro cambiamento sia fisico che psicologico, ma non comprendono le cause del loro malessere e spesso tendono ad attribuirle ai genitori.
Ansia
L’ansia è l’immediata risposta alla pressione sociale, scolastica e personale a cui si sente sottoposto un adolescente.
Il bisogno di “essere all’altezza” delle aspettative del gruppo di coetanei può causare stress e tensione, così come il desiderio di assecondare le aspettative di insegnanti e genitori.
Entusiasmo
Quando un adolescente si appassiona a qualcosa, come ad esempio ad una relazione, ad amicizia o ad un progetto, inizia a vivere intensamente e con totalità la sua nuova passione.
Non è raro però veder spengere quello stesso entusiasmo iniziale da un attimo all’altro…
La loro altalena emotiva è sempre dietro l’angolo e noi genitori dobbiamo supportarla e, ahimé, anche sopportarla!
Il ruolo degli adulti nell’emotività adolescenziale
Cosa possiamo fare noi genitori? Che ruolo abbiamo in questa fase della vita dei nostri figli?
Non sempre è facile trovare le parole giuste per supportare un adolescente arrabbiato, triste, malinconico o confuso.
Inoltre anche noi adulti, nel ruolo i genitori, potremmo trovarci di fronte a situazioni nuove che non sempre sappiamo già come aiutarli a gestirle.
Ascolto e disponibilità
A mio parere la prima cosa da fare è ascoltare.
Lasciarli parlare, sentire le loro idee e provare a comprendere le loro emozioni.
Questo ovviamente quando ci troviamo di fronte ad adolescenti che si aprono e che sono disposti al dialogo.
Dobbiamo ascoltarli senza farli sentire giudicati. Un ascolto pacato è la base da cui partire. Non facciamoli sentire inappropriati a causa delle loro reazioni, ma al contrario spieghiamo loro che anche noi siamo stati adolescenti e comprendiamo i loro stati d’animo.
Non stanno esagerando! L’adolescenza e l’emotività non sono qualcosa da condannare, ma da maneggiare con cura e amore.
Accogliere le emozioni
Dire “Capisco che ti senti arrabbiato, triste o confuso” aiuta un giovane ragazzo a dare un nome a ciò che prova e a comprendere meglio le proprie sensazioni.
Le emozioni non vanno negate, ma riconosciute e accolte.
Dare tempo e spazio alla comunicazione
Non forzare il dialogo, ma renditi disponibile. A volte il silenzio è solo una forma di difesa. La fiducia si costruisce nella continuità e c’è biosgno di tempo.
Educare all’intelligenza emotiva
Da sempre sono sensibile a questo argomento.
A mio parere l’intelligenza emotiva è qualcosa che deve essere “insegnato” ai nostri figli giorno dopo giorno.

E’ importante sensibilizzarli e renderli più consapevoli riguardo i sentimenti e le emozioni.
Insegnare loro a riconoscere le emozioni, a esprimerle in modo costruttivo e a tollerare momenti di frustrazione può essere molto utile. Per questo motivo noi per primi dobbiamo afre attenzione a questi dettagli.
Anche il genitore è un modello emotivo. Noi per primi dobbiamo essere sensibili nei confronti della sfera emotiva.
Se necessario chiedere aiuto
Se le emozioni diventano troppo intense è importante coinvolgere uno psicologo o uno specialista.
Anche se il ruolo di un genitore è molto importante, a volte da solo non basta per risolvere momenti difficili e superare ostacoli più complicati.
L’aiuto di una figura professionale può davvero fare la differenza.
Un percorso lungo e intenso
L’adolescenza e l’emotività che ne deriva non devono rappresentare un problema da risolvere, ma un percorso da affrontare nel miglior modo possibile. E’ una fase che riguarda tutti i giovani e ognuno di loro ha esigenze personali che un genitore deve interpretare.
Gli adolescenti non vogliono essere modificati ma semplicemente compresi e supportati.
Quando noi genitori riusciamo ad avvicinarci al loro mondo interiore senza risultare troppo invadenti e senza dare l’idea di prendere i mano completamente la situazione, essi si sentiranno affiancati e non sostituiti nel loro ruolo.
Anche se non è semplice, proviamo un po’ alla volta a diventare un punto di riferimento sicuro per i nostri figli adolescenti, anche nei momenti più difficili.
Si cresce anche attraverso le emozioni ed è grazie ad esse che si conosce a fondo la nostra personalità e si impara a gestire ogni stato d’animo.
Spesso ho difficoltà a connettermi con i miei figli perché loro mettono dei muri alti e non so come abbatterli senza irrompere nella loro privacy.
I nostri figli sanno come chiederci aiuto. Anche uno sguardo può significare una richiesta di supporto e noi dobbiamo cogliere tutto questo ogni giorno.
E’ difficile e non tutti i figli ci rendono partecipi delle loro lotte interiori, dei disagi, dei problemi con i coetanei, con la scuola… Con i primi amori.
Dobbiamo trovare le parole giuste per affrontare adolescenza ed emotività tipica di questa fase della crescita dei nostri figli.
Forse il messaggio che possiamo mandare loro è : se ti serve io ci sono. Non sono qui per giudicarti, ci sono passata anch’io… Se hai dei dubbi chiedi a me.
Ci vuole costanza, impegno e la capacità di trovare le prole giuste. Ma con un briciolo di fortuna possiamo aprire quella porta che ci condurrà al cuore e ci permetterà di sostenerli e tenerli per mano quando ne hanno bisogno.
