Lettera al mio papà che non c’è più…

LETTERA AD UN PADRE MORTO

Dimmi di quando mi portavi all’aria aperta… Di quando ridevamo insieme nel traffico della città…
Raccontami cosa vedevi nei miei occhi e quanto amore hai versato nel mio cuore.
…E traboccava, io le sentivo riempirsi… Ma tu non ti fermavi mai?

Riempimi ancora la vita con la tua presenza

Raccontami delle tue giornate brutte, sfogati di quando hai avuto paura. Dimmi di quando ci guardavi e pensavi di doverci lasciare.

Parla con me

Parlami. Spiegami l’amore di un papà che vede diventare grande la sua bambina… Dimmi di quando mi hai visto per la prima volta… Di quando ti ho fatto arrabbiare.

… Di quando sei stato orgoglioso dei miei traguardi!

Resta vivo in me

Fammi rivivere i nostri momenti che non posso ricordare… Risveglia i miei ricordi… Apri ogni via della mia mente per riportarmi dentro al tuo cuore.

Destami…


Svegliami papà… Portami ancora il tuo caffè amaro addolcito con quelle carezze che solo tu sapevi darmi.

Vieni papà…Vieni a trovarmi in sogno stanotte… Lascerò la mia porta socchiusa…Prendimi per mano e portami a conoscere quello che fai adesso?

Afferra la mia vita

Corri papà
Vieni a conoscere la donna che sono diventata…. Correggi i miei errori e proteggi le mie fragilità.

Fammi sedere sulle tue ginocchia e parlami della nostra vita insieme.

Rinfresca la mia spensieratezza e portami dove si ride di ogni cosa… Guidami verso l’orizzonte e gettiamo in mare gli anni che non abbiamo vissuto.

Affoghiamo tutte le mie paure e le lacrime che non hai potuto asciugare sul mio volto.


Chiudi i miei occhi ed entra nel mio sguardo… Colora i miei inverni della tua ilarità. Regalami l’illusione del tuo calore in ogni tramonto!

Assomigliami

Fammi sentire speciale come eri tu e chiudi tutte le finestre da dove è entrato gelo quando sentivo la tua mancanza.

Lascia che ogni mattina sia il tuo pensiero a sciogliere la brina che si è posata sul mio cuore…

Vivimi papà… Vivimi tu perché io non posso vivere te…. Da qui nulla e’ possibile… Ma tu puoi vivere la mia vita nascosto nella mia anima.

Dai ancora acqua alle mie radici e rendi più rigogliose le mie giornate…

Proteggimi

Copri ancora le mie spalle con i tuoi abbracci. Riempi di pietre i miei silenzi e apri ogni serratura per farti entrare.

Ridiamo ancora papà… Che la vita quando Ridevamo insieme mi faceva meno paura.

Asciuga le mie lacrime papà… E raccontami della prima volta che mi hai visto piangere. Fammi sentire ancora una volta la forza delle tue parole che si confonde con le onde che si infrangono contro ogni scoglio!


Raccontami, parlami, torna a trovarmi un giorno di questi… Pranziamo insieme papà… Vieni a vedere che bei nipoti ti ho fatto! Fai sentire loro quanto amore mi hai insegnato quando ero bambina!

Dimmi quanto sei felice per me!

Segui la rotta che ti porta verso di me e butta la tua ancora in ogni mio giorno.

Non ci sarà tempesta se resteremo insieme ancora un pò…

Leggi la mia lettera… Non lasciare che resti nel mucchio come tutte le altre… Leggila…

Io intanto ti aspetto papà… Metto su’ il caffè ❤️ Così potremo chiacchierare un pò… Come si fa alla festa del papà!

VIVERE ALL’ESTERO: primo passo – trovare il coraggio

Il coraggio di trasferirsi all’estero

 

Una delle cose necessarie per decidere di trasferirsi all’estero è decisamente il coraggio.

Trovare il coraggio di cambiare, di rompere gli schemi e di sfidare l’ignoto. In realtà è ciò che non sappiamo che ci mette paura e ci tiene legati al posto in cui siamo per tutta la vita.

Imparare a guardarsi dentro

Accade, però, che certe volte ciò che invece sappiamo non è quello che ci fa stare bene. Sentire il bisogno di vedere la vita con una prospettiva diversa non è solo coraggio di cambiare, ma anche coraggio di guardarsi dentro.

Trasferirsi all’estero è un passo che richiede un briciolo di follia e tanta razionalità, due cose così diverse e così necessarie a vivere.

 

Da cosa si comincia

Quali sono le paure che bisogna affrontare? Sono quelle che rendono il futuro meno prevedibile, ma che si possono affrontare.

Dopo una breve panoramica di queste paure sarete pronti ad affrontarle, una alla volta, facendo tesoro di consigli e suggerimenti per un trasferimento migliore sia dal punto di vista emotivo che pratico.

1. Paura dell’ignoto

Non posso nascondere che ciò che mi ha spaventato e mi ha impedito di decidere a cuor leggero  è stato l’ignoto.

Ero ignorante. Non sapevo cosa mi aspettasse alla fine di quel passo.

Spesso chi si traferisce all’estero teme l’adattamento culturale. L’idea di scontrarsi con una mentalità diversa dalla nostra può essere un grande ostacolo.

Un nuovo ambiente da esplorare, la lingua diversa, le abitudini e la mancanza di facce familiari sono cose che spaventano se non ci si ferma a riflettere.

Parlare una lingua straniera in ogni contesto può rendere difficile esprimersi al meglio e integrarsi.

2. Isolamento sociale

Nessuno vorrebbe mai staccarsi dalla propria famiglia di origine senza un motivo valido.  Salutare gli amici, smettere di frequentare la propria comitiva può portare ad un senso di vuoto sociale che spaventerebbe chiunque.

3. Incertezza economica

E’ ovvio che quando ci si trasferisce all’estero con la propria famiglia si devono affrontare molte spese. Questa è una delle cose che spaventa e che rende più complicato decidere di fare questo passo.

Spesso è fondamentale pianificare prima ogni eventualità. Trovare lavoro, scegliere la scuola giusta, cercare la casa in cui vivere, sono tutte tappe molto importanti da valutare con attenzione.

4. Difficoltà burocratiche

Ogni paese è diverso e differenti sono le leggi e le regolamentazioni che bisogna osservare per avviare una pratica di residenza. E’ necessario arrivare informati e, soprattutto, scegliere un paese che rispecchi le nostre esigenze anche da questo punto di vista.

Potrebbero rivelarsi indispensabili le pratiche di visto, permessi di soggiorno, apertura di conti bancari o registrazioni e questo se non si arriva già organizzati e informati può essere stressante e complicato da gestire.

5. Senso di colpa verso i propri cari

Una parte di sofferenza che non ci possiamo risparmiare. Soprattutto quando si vive con il senso di colpa, la separazione dalla propria famiglia e dal proprio paese può essere traumatica.

6. Adattamento lavorativo

Valutare le proprie competenze ci aiuta a capire se stiamo facendo un passo troppo azzardato o se invece abbiamo buone possibilità di vivere bene e sentirsi gratificati professionalmente.

7. Problemi logistici

Spesso è fondamentale pianificare prima ogni eventualità. Trovare lavoro, scegliere la scuola giusta, cercare la casa in cui vivere, sono tutte tappe molto importanti da valutare con attenzione.

Lo stesso trasloco può generare molta ansia anche da un quartiere della stessa città ad un altro, figuriamoci se si va in un altro paese.

8. Timore di fallire

Tra mille timori, decisamente non possiamo non pensare alla paura del fallimento. Al dover tornare indietro con un’esperienza che non ci ha gratificato.

La paura che qualcosa non vada come avevamo sperato e che la scelta di andare si riveli un errore.

9. Clima e stile di vita

Molti decidono di trasferirsi in luoghi molto freddi o caldi e temono che questo possa essere un problema per il benessere quotidiano.

Il clima influenza lo stile di vita e, di conseguenza, l’umore e il benessere.

10. Il senso di responsabilità

Quando ci si trasferisce da soli si è più spaventati dalla solitudine, ma quando lo si fa in famiglia si devono fare i conti con le proprie responsabilità. I figli sono subordinati alle nostre scelte e temiamo di non riuscire a fare la cosa giusta per loro.

 

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