TAVOLARA… piedi nel mare e sguardo sulla montagna…40°54′22.32″N
Ogni volta che arrivo a Tavolara ho la stessa sensazione di andare a trovare un’amica… E’ un posto tranquillo, i suoi 500 metri di altezza mi fanno sentire coccolata come in un abbraccio… La spiaggia di Spalmatore è accogliente e la sera si spopola lasciando che le stelle diventino le uniche protagoniste capaci di illuminare la parete rocciosa…
C’è una simpatica e utile curiosità su Tavolara, essa è un luogo in cui la natura manifesta evidenti segni premonitori del tempo… Quando la sommità dell’isola viene offuscata dalla nebbia è previsto un rinforzo del vento levante…. Lo scirocco è annunciato attraverso la presenza di nuvole che coprono l’isola, mentre il vento da nord si può prevedere quando le nuvole sfilettate verso sud si depositano all’estremo est dell’isola…. Insomma, previsioni meteo alla mano!
L’ancoraggio a Cala Spalmatore offre un fondale sabbioso molto accogliente e una spiaggia davanti su cui fare splendide passeggiate fino a spingersi dall’altra parte dell’isola.
Una cosa molto suggestiva, che ho visitato durante il mio primo approdo a Tavolara, è il cimitero. Il sole gli dona una miriade di sfumature color sabbia e i colori dei sassi che lo compongono sfiorano qualunque tonalità della terra sabbiosa che lo circonda!
Una delle cose più belle di Tavolara è vedere le sue due facce… Di giorno, affollata e violata in ogni suo spazio dalle numerose persone che si recano a visitarla… Di notte silenziosa, dormiente e solitaria come un’isola rta.
La faccia diurna dell’isola mi piace per la solarità, per il suo carattere turistico e anche un pò indisciplinato… Si può mangiare al ristorante, stendersi al sole o semplicemente passeggiare… Poi al calare del sole il rumore delle voci del giorno lascia il posto a quello del mare… La spiaggia di Spalmatore è punteggiata di gigli di mare e di una vegetazione mediterranea che la rende piacevolomente selvaggia alla vista!
Ho trascorso numerose notti all’ancora nella rada di Tavolara e mi sento un pò come a casa mia avvolta da quel panorama estivo e gioviale…
“Domattina al sorgere del sole tutti sul ponte principale per fare il punto della situazione…”…. Fu questo l’ultimo degli ordini del comandante Ale … Un ragazzo ancora giovane per ricoprire quel ruolo di responsabilità…. Ma pieno di sogni e con gli occhi furbi e scattanti!
Quella notte fu molto lunga, anzi lunghissima…. Il mare era in tempesta e la ciurma cominciava ad essere esausta. La cambusa scarseggiava e i marinai chiedevano cibo e riposo….. E, cosa ancor più grave, il sole tardava a sorgere….. Gia’ il cielo era ancora nero ed ostile…. Le onde si agitavano intorno a Luan e il comandante Ale era davvero preoccupato….
I cannocchiali scrutavano l’orizzonte senza vedere nemmeno un raggio di sole in arrivo…. E, mentre Ale sorvegliava la nave ed il suo equipaggio, noto’ qualcosa di strano sotto il mare…. Una grande sfera luminosa sommersa…. Non ci mise molto a capire che quello era il sole…..
Subito chiamò i suoi uomini migliori e insieme a loro cercò di trovare un senso e, soprattutto, una soluzione…. Cosa era successo al sole? Perché invece di sorgere era li sotto? Nessuno sapeva darsi una risposta!
I gabbiani volavano intorno alla grande nave e in quel momento Ale ebbe una delle sue brillanti idee….
Senza il sole la terra non sarebbe sopravvissuta a lungo e bisognava tirarlo fuori di lì….
Il cibo rimasto a bordo era poco ma decise ugualmente di tentare l’impossibile…. Avrebbe attirato tutti i gabbiani con le ultime provviste e con essi i delfini e i tonni….
Avrebbe sacrificato la sua vela più grande per trasportare il sole con il loro aiuto….
I marinai cominciarono a gettare le riserve di cibo nel mare, a centinaia si avvicinarono i piu grandi esemplari di cetacei, e poi squali, tonni e sardine…. Piccole, ma a migliaia….
Ale ordinò di stendere la vela nell’acqua e fu lui stesso a calarsi con essa rischiando la sua stessa vita …. Fu in quel momento che vide una enorme distesa di plancton formare una grande sfera luminosa sotto di loro…. Gli occhi della ciurma erano increduli, nulla si era mai visto prima di cosi magico e irreale…. La natura stava obbedendo al piu valoroso dei pirati…. Al pirata del sole….
I raggi appena emersi già cominciavano a scaldare l’aria e si formò una lunga scia luminosa di plancton che spinse il sole sorreggendolo e lo portò verso est….
Quando fu finalmente giorno e la luce illuminava i dorsi dei pesci che si allontanavano, i marinai si accorsero che nessuno di essi aveva mangiato le loro provviste tutte ancora intatte sulla vela bianca di Luan…. Ale non aveva salvato solo il sole, con esso aveva dato la vita a tutti quegli animali accorsi in suo aiuto e loro gliene erano grati…. Quella fu la giornata di sole più lunga che l’equipaggio avesse mai visto…. E da quel giorno ogni sera, prima di coricarsi, tutti invocavano il sole di tornare l’indomani mentre fissavano l’orizzonte…..
VIOLA, VIK, LULU’ E IL DISTRIBUTORE MAGICO DI PERLE…
Mentre il vento soffiava forte e le onde si facevano sempre più grandi… I due comandanti delle barche a vela cercarono riparo in una piccola baia poco distante.
La luna quella notte era molto debole… Il suo chiarore si rifletteva a malapena sul manto del mare che, in quel piccolo angolo di costa, sembrava essere finalmente quieto.
Le ancore erano ben affondate nel fondo sabbioso e le piccole marinaie potevano dormire sonni tranquilli e indisturbati!
Fu un riposo lungo e silenzioso… Mentre il sole cominciava a schiarire il cielo ancora imbrunito da quella notte stellata, i primi raggi penetravano dalla tenda dell’oblò della cabina di poppa… La prima ad aprire gli occhi a quel nuovo giorno di vacanza fu, come al solito, Vik che con fare assonnato cominciò a cercare confusamente i suoi occhiali, compagni indispensabili di ogni avventura! Non appena i suoi occhietti scuri si trovarono dietro a quelle grandi lenti Vik si guardò intorno e svegliò subito, o almeno ci provò, la sua dolce Viola…
All’inizio non fu affatto facile interrompere il “letargo” della piccola avventuriera, più Vik la scuoteva e più lei ronfava beatamente nel lettone… Le onde la cullavano e non aveva nessuna voglia di aprire gli occhi… Così fu prima il turno di Lulù che, senza pensarci troppo, si voltò verso Viola e le diede uno scossone sulla faccia che la svegliò in quattro e quattr’otto!
Insomma erano pronte… La pensierosa, la spiritosa e la sdentata… Un’altra avventura le attendeva su quella bellissima spiaggia bianca!
La prima a saltare sul tender fu Vik… Giubbotto di salvataggio allacciato e sguardo perso nell’orizzonte!
Poi toccò a Lulù scendere… Non voleva seguire le procedure di sicurezza e ci fu una lunga lotta tra il giubbotto color arancio e il suo musetto ribelle…!
Infine Viola, con fare organizzato prese il vhf mezzo scarico del suo papà e si tuffò nel tender con il nasino ancora pieno di crema solare spalmata frettolosamente!
C’erano tutte… La missione primo giorno di vacanza stava per cominciare… Via con l’acceleratore e subito l’acqua cominciò a bagnare i capelli spettinati dal vento… La spiaggia era vicina e in pochi istanti si trovarono sul bagnasciuga a giocare e rincorrersi baciate da uno splendido sole che cominciava a farsi alto!
Lulù aveva con sè un sacchetto dove mettere le conchiglie, Viola raccoglieva i piccoli frammenti di vetro consumati dal mare custodendoli come diamanti, Vik era alla ricerca di sassolini colorati e di bastoncini di legno…. E i due papà, i comandanti, distesi sulla spiaggia a contemplare il mare dietro i loro occhiali da sole e sotto i grandi cappelli di paglia… E ogni tanto uno sguardo alle piccole pesti che non dovevano essere perse di vista!
Già… Non dovevano esser perse di vista, ma intanto… Intanto Lulù si era infilata in una piccola insenatura nello scoglio inseguendo un granchietto rosa che se la stava svignando dalla piccola canaglia… Si era allonantata un pò troppo, ma per fortuna Viola si accorse di lei e andò a recuperarla per riportarla alla spiaggia dove Vik stava lavando nel secchiello tutte le pietroline e conchiglie raccolte… Era un bel bottino, pieno di forme e di colori, avrebbero fatto delle meravigliose collanine da vendere sulla spiaggia e nel porto…
Mentre Viola si avvicinava a Lulù si sentì chiamare da una vocina piccola piccola, si guardò intorno, ma non vide nessuno… Ma la vocina continuava a chiamare e così si accorse che sulla sabbia c’era una bellissima conchiglia luccicante, i suoi colori perlacei attirarono subito la sua attenzione… Era grigia con dei magnifici riflessi viola e la bambina allungò la sua manina verso di lei per prenderla… Quando la guardò da vicino si accorse che era piena di perle e continuava a singhiozzarne fuori a centinaia… “Lulù guarda…” gridò verso la sua cuginetta… ” Ci sono un milione di perle, siamo riccheee!!!!”… Lulù corse verso di lei e arrivò subito anche Vik che, quando vide la conchiglia e tutte le perle, cominciò a saltare dalla gioia e si abbracciarono dalla felicità…
Erano fuori controllo, non sapevano cosa fare… Così Vik si tolse il cappello e ci mise affannatamente tutte le perle e anche la conchiglia magica… Ma continuavano ad arrivarne altre e il cappello si faceva piccolo, così Lulù prese il grande pareo della mamma e lo annodò a forma di borsa…
“Accidenti sono davvero tante…” gridò Viola mentre correva col cappello tra le mani…
Ce ne erano di tutti i colori e profumavano di mare… Già immaginavano le belle collane sistemate sul telo pronte da vendere… Ed erano tutte entusiaste mentre correvano verso la spiaggia… Ma in quel momento Viola sentì la vocina chiamarla di nuovo e si fermò… In ginocchio sulla sabbia col suo faccino attaccato alla conchiglia, i suoi occhioni teneri e furbetti erano pieni di curiosità… La vocina si fece più forte e tutte e 3 si trovarono in cerchio ad ascoltarla… Una missione per loro. Aveva una missione per loro… Dovevano aiutarla a tornare nel mare e renderle tutte le perle… Dovevano restituire ogni perla al mare perchè da ognuna di esse sarebbe nato un delfino…
“Abbiamo una missione!!!” Gridò Lulù col suo sorrisone sdentato stampato sul volto… “Corriamo… Salviamo i delfini…”
Viola e Vik la seguirono senza esitare e portarono tutte le perle con loro… Presero la tavoletta gonfiabile di Vik e cominciarono a nuotare… Viola prese un mucchietto di perle e cominciò a lanciarle qua e là intorno a loro… Lulù svuotò il cappello e le vide affondare nel blu una ad una… Vik prese il pareo e lo scosse senza timore lasciando che si disperdessero tutti i tesori nel mare… E infine la conchiglia… La splendida conchiglia smise di singhiozzare perchè la stavano salvando… Le guardò per l’ultima volta e una vaporosa polvere di stelle e sabbia luccicante la fece balzare giù da sola nel mare… E i tre musetti delle bambine restarono senza parlare per un pò… Quando tornarono verso la spiaggia i papà le attendevano per rientrare in barca per il pranzo… E mentre il tender tirava dritto loro guardavano dietro e si accorsero che avevano al collo ognuna una perla legata ad un laccio…. Era la loro ricompensa…. e tutte le sere al tramonto la guardavano e ci vedevano riflesso dentro un delfino…..
5,43 km² di silenzio, di solitudine… Quando approdammo a Linosa la mia sensazione fu di un’isola fantasma, piena di mistero e all’apparenza inanimata…
La navigazione tra Pantelleria e Linosa fu calma e rilassante, il mare ci accarezzava lo scafo con fare amichevole e i nostri sguardi puntavano dritto a Linosa… Ultima tappa prima dell’arcipelago maltese….
Impiegammo circa dieci ore di navigazione e quando arrivammo a Linosa era pomeriggio e l’isola si preparava a farci assistere ad un tramonto mozzafiato!
Non eravamo mai stati prima a Linosa e non conoscevamo nè la costa nè i fondali dell’isola, ci guardammo intorno e non vedemmo altre barche in navigazione nei pressi della costa, se non un’unica barca a vela ad una boa nella cala Pozzolana di Ponente.
In fase di avvicinamento restammo come nostra abitudine a prua cauti e svegli, non sapevamo dove fosse meglio ancorare in base al fondale e al vento da nord ovest che c’era in quel momento. A seguito della consulatzione di uno “strtingato” portolano ci dirigemmo a cala Pozzolana di Levante, a sud dell’isola. Fortunatamente ci rendemmo presto conto che le poche righe disponibili che avevamo consulato riportavano un’indicazione assolutamente errata.
Rischiando tra i bassi fondali rocciosi e acuminati optammo per la scelta più sensata di tornare di nuovo a cala Pozzolana di Ponente.
Ci preparammo un’ancora di rispetto, sapendo già che sarebbe rimasta in regalo agli inospitali fondali di Linosa, ma quando ci avvicinammo di nuovo, notammo con stupore che la barca a vela alla boa stava mollando l’ormeggio lasciandoci libero approdo nell’unico possibile punto di ancoraggio in quella cala!
Ci procurammo subito la cima giusta per assicurarci alla boa posta proprio al centro della cala, dopo poche manovre di avvicinamento ci ormeggiammo in tutta tranquillità pronti per trascorrere una bella serata e la notte che ci attendeva in quella che per noi era un’isola misteriosa di cui poco si parla sui portolani e sulle riviste di vela…
Purtroppo pochi istanti dopo rientrò la barca che ci aveva lasciato quel posto reclamandone l’uso privato, o meglio ancora privilegiato!
Dopo aver cercato di capire le motivazioni per cui ci si impossessi di un pezzo di mare con una boa propria con l’unica prerogativa di residente dell’isola , mollammo la tanto acclamata palla galleggiante, che era ben fissata con catena e cima ad un blocco di “basalto” occupante gran parte della poca sabbia scura sul fondale e ci spostammo qualche metro più in là sperando in un ancoraggio sicuro che il calar del sole rendeva ormai un’incognita!
Mio marito calzò pinne e maschera e si tuffò alla ricerca di un fazzoletto di sabbia che rendesse sicuro l’ancoraggio notturno, mio figlio, nemmeno dodicenne, prese, sotto la mia visione, il comando della barca. Quando il comandante ( in acqua ) ci diede il via, calammo catena fino a raggiungere il fondo e lui assicurò la nostra ancora con le sue stesse mani!
Nonostante le avversità ancoraggio fu fatto e il nostro comandante ci portò a terra ad esplorare questa meraviglia della natura tutta da scoprire!
Linosa è una riserva naturale coperta da macchia mediterranea, si dice che sia uno degli ultimi luoghi in Italia dove la tartaruga “Caretta caretta” deponga le uova. Passeggiando nell’entroterra si possono ammirare le modeste abitazioni colorate dei pochi residenti effettivi del luogo i quali vivono di pesca e di umile turismo, infatti non ci sono grandi strutture per ospitare i visitatori ma solo case . La cosa che mi ha colpito è il Monte Nero completamente coperto da una distesa di meravigliosi gigli di mare che si affacciano sulla costa …
Linosa è un posto in cui perdersi, in cui lasciare che i pensieri siano coccolati dal silenzio e dalla semplicità… E’ l’isola che non esiste ma che se ci vai ti accorgi di quanto è reale… Linosa è la natura senza la mano dell’uomo… Salva e intatta… Libera!
A completare la splendida passeggiata con pantaloncini e infradito fu un mondano , ma allo stesso tempo sperduto, aperitivo fronte tramonto…. Salutare il sole da quella terrazza fu pura poesia… I volti delle persone si doravano come per intonarsi ai colori del cielo e del mare e, mentre sorseggiavamo il nostro drink mangiando piatti semplici arricchiti dai
loro profumati capperi, la serata si avviava tranquilla…. Così come la notte che seguiva…
Linosa è un punto nel mare…. Una piccola terraferma dove ho idea che l’inverno abbia un sapore che non ho mai potuto assaggiare…. Lontano anni-luce da qualunque realtà che io conosca…
Il paeseLa tartaruga caretta carettaUn cuore inciso dalla natura sulla parete rocciosa
Villasimius è una delle località più belle della Sardegna, situata a sud dell’isola…
La prima volta che ci andammo fu subito amore… I colori, il clima, le spiagge, la gente… Sembra un angolo di paradiso a portata di tutti… Già, perchè sia in barca che da terra, è possibile apprezzarne le notevoli qualità senza grande fatica.
Campulongu
Le montagne occupano il lato occidentale della zona con il famoso promontorio di Capo Carbonara; a ovest di esso possiamo godere della meravogliosa spiaggia di Campolongu, lunga, bianca e incorniciata da una fitta macchia mediterranea che si spinge nell’entroterra. La spiaggia è facilmente accessibile dalla strada e ci sono anche delle importanti strutture turistiche, mentre per chi approda con una barca la godibilità del mare è assoluta e raffinata… L’acqua cristallina e il fondale chiaro e sabbioso rilasciano dei colori unici in natura e ci sono scogli molto conosciuti per praticare snorkeling ed ammirare la fauna marina del posto. Villasimius è un importante sito turistico, ma possiede ancora un sapore selvaggio che pochi luoghi della Sardegna hanno saputo conservare…
scoglio sommerso pericoloso per le barche a vela
La spiaggia del riso
scogli della Spiaggia del Riso
Proseguendo verso il porto raggiungiamo la Spiaggia del Riso, che prende il nome dalla forma dei granelli di sabbia simili a chicchi di riso. Il suo color cipria le aggiudica tutte le sfumature dal rosa al bianco ed è un piacere per gli occhi guardare il mare da quella prospettiva…
Spiaggia del Riso fuori da porto
L’acqua non raggiunge livelli molto alti ed è quindi piacevole passeggiare nel mare sotto il caldo sole tipico della zona. Il porto è un pò casa mia… Io lì non mi sono mai sentita una turista, anzi quando me ne vado ho sempre la sensazione di lasciare qualcosa per cui vale la pena tornare…
Non ci si stanca mai di quel mare, del paesaggio, dei tramonti dietro la montagna che colorano tutto l’orizzonte…
Il vento più temuto è, senza dubbio, il maestrale. Le raffiche raggiungono spesso velocità notevoli e rendono praticamente impossibile la navigazione all’imboccatura portuale. La località è comunque ricca di aree verdi e locali in cui sostare e trascorrere serenamente sulla terra ferma le giornate più ventose! Un’altra curiosità su questa zona sono le caratteristiche domus de janas, che troviamo anche alle spalle della Spiaggia del Riso. Esse sono le dimore degli antichi uomini nuragici infatti il loro nome “domus” indica proprio le “case”.
Porto Giunco
La vacanza a Villasimius è gioia e strategia nello stesso tempo… La possibilità di vivere il mare su due versanti è una vera opportunità per chi non vuole perdere un solo giorno di vacanza… Infatti quando arriva il temuto vento maestrale non è mai d’impaccio, perchè si può attraversare la localià, con poche centinaia di metri di terra, e trovarsi nella cala di Porto Giunco, dove la spiaggia separa il mare dalla laguna dei fenicotteri rosa e il mare brilla sotto il sole come una distesa di diamanti. Anche qui strutture alberghiere , bar e ristoranti offrono servizi indiscutibilmente di qualità e la vista del paesaggio è il piatto forte da assaporare in compagnia…
Si può ancorare in tutta la cala con tranquillità e scendere comodamente con il tender attraverso gli scivoli adibiti allo scopo, si può nuotare, passeggiare, visitare la laguna, sorseggiare una birra fresca e avere la sensazione che si possa vivere solo di questo!!
Spiaggia di Porto Giunco
L’incanto della natura in questa spiaggia è sorprendente… E’ possibile raggiungere a piedi la torre( risalente al 1500) posta in alto sul lato sud della baia e da lì godere di un panorama splendido ed unico. In un solo scatto si può incorniciare il porto, la laguna, la spiaggia del Giunco e il mare sotto la torre…
vista dalla torre di Porto Giunco
Punta Molentis
Un luogo pieno di ricordi speciali, dove i colori della natura mi sorprendono ogni volta. Anche qui la caratteristica dei “due mari” appaga la vista dei turisti più esigenti. La sabbia è fine e molto bianca, simile a farina e il fondale sulla riva è poco profondo. Più ci si allontana dalla spiaggia e più il colore turchese si fa intenso. Trascorrere una giornata a bordo ancorati a Punta Molentis è una goduria unica e garantisce un discreto riparo dal vento proveniente da nord est non troppo forte. Il fondale sabbioso è un buon tenitore per l’ancoraggio con profondità che variano dai 5 ai 10 metri circa.
Durante la navigazione in prossimità di Punta Molentis è bene prestare attenzione allo scoglio segnalato in giallo nella foto.
scoglio pericoloso fuori Punta Molentis
Io e la mia famiglia adoriamo praticare snorkeling in questa cala di Villasimius, gli scogli sommersi lungo la costa identificano un profilo perfetto della fauna e della flora del posto. Anche nuotando a pelo d’acqua si possono incontrare molteplici specie di pesci e nuotare con loro.
i due mari di Punta molentis
Il porto turistico
Marina di Villasimius
La marina di Villasimius è la struttura portuale che identifica maggiormente il sud della Sardegna. Ogni volta che approdo in questo porto, situato nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, ritrovo la stessa cordialità e cortesia.
tramonto sul porto di Villasimius
Oltre a tutti i servizi che offre, sia di natura nautica che di intrattenimento, l’organizzazione che lo caratterizza è davvero rara. Tutto il personale è cordiale e competente, il direttore, grazie alla sua profonda esperienza, gestisce abilmente la sua professione ricoprendo con orgoglio e dedizione il suo ruolo di grande importanza e punto di riferimento. Gli ormeggiatori sono esperti e professionali e allo stesso tempo riescono a calzare un amichevole sorriso per ogni ospite che sia di transito o stanziale. L’ormeggio al pontile di questa marina è un pò come un rientro a casa dopo una giornata piena e soddisfacente!
la luna piena sul porto di Villasimius
Dopo una gita in barca, solcando un mare dai colori tropicali, godere del tramonto su questo porto sorseggiando un buon aperitivo sia a bordo che in uno dei bar della struttura è un momento di pace col mondo!
New York… cronaca di un cetaceo che ha lottato per vivere… Gli animalisti hanno tentato di alimentarlo e idratarlo per rimetterlo in sesto, ma il gigante dei mari non ce l’ha fatta ed è morto spiaggiato sulla costa del Queens.
Il mare ancora una volta ci fa commuovere, ci mette davanti agli occhi un esemplare così meraviglioso per mostrarci la sua infinita ricchezza…
Dopo un lungo inverno è arrivato il momento di concederci una bella vacanza al mare e non solo perchè sarà divertente, anche per depurarci, rilassarci e curare tante malattie….
I farmaci sono utili e questo è un dato di fatto, ma esiste qualcosa di veramente speciale per curarci, il mare!
Ebbene sì, il mare è il nostro dottore… Grazie alla salsedine, allo iodio e alle sue proprietà naturali può migliorare la qualità della nostra vita e rigenerarci…
Durante la stagione fredda molti di noi sono costretti a ricorrere alle ben note inalazioni di cortisone per curare i problemi respiratori, ma il mare, a volte, può sostituire queste terapie e non ha nessuna controindicazione…. Possiamo quindi dire che il mare migliora la nostra respirazione…. Quando le onde si infrangono sulla costa rilasciano nell’aria una moltitudine di sali minerali… Il cloruro di sodio, il magnesio, lo iodio, il calcio, il potassio vengono trasportati dal vento fino ad arrivare ai nostri polmoni che ne traggono un incredibile beneficio….
Inoltre il mare può migliorare molti problemi della pelle e sono moltissimi gli esperti a sostenerlo…
Insieme alla combinazione del sale il moto ondoso riattiva la circolazione e rassoda il nostro corpo, in molti casi non è difficile constatare che il mare combatta anche la fastidiosissima pelle a “buccia d’arancia”….
Il sale stimola anche le terminazioni nervose e ci aiuta a risvegliare ed accelerare il metabolismo… Quando fa caldo e siamo in spiaggia al sole, possiamo saziarci con dell’ottima frutta piena di vitamine e di acqua evitando di cadere nella tentazione di mangiare cibi grassi e calorici…
Insomma andare al mare non è solo un piacere, è nostro dovere godere di tutta questa salute che viene dal mare… I nostri bambini hanno bisogno del mare per crescere bene, godere della natura e dell’aria sana che ci porta il mare!
Il mare è rinomato per riportare in superficie detriti… Animali… Oggetti misteriosi… Ma così come dona e restituisce alla terra, con la stessa audacia il mare mangia, prende, disintegra senza pietà… Il suo ultimo gesto di sfida nei confronti della natura, di cui è figlio ribelle, è stato il suo incessante infrangersi contro quello che era un monumento della costa di Gozo… La meravigliosa e imponente ” Azure Widow ” …
Noto anche come il ” Window Dwejra “, era un arco naturale di origine calcarea situato sulla costa dell’isola di Gozo a Malta ,in Dwejra Bay, nei limiti di San Lawrenz, vicino al Mare Interno e il Fungus Rock.
Questa incredibile e statuaria formazione si creò nel corso del XIX secolo in seguito al crollo di una grotta marina, diventando una delle più imporanti attrazioni turistiche dell’arcipelago maltese facendo addirittura da sfondo in numerosi film di fama internazionale…
Nel giorno della ricorrenza della donna ( l’8 marzo 2017) il mare ha omaggiato tutte le signore dell’isola portando via con sé questo storico punto di osservazione, trascinando con sé tutti i baci, le promesse e le parole di chi aveva sognato guardando l’orizzonte attraverso quella finestra piena di poesia….
Il crollo, come un lutto, ha lasciato un grande vuoto in tutti coloro che sono cresciuti con esso, facendo sì che lo stesso luogo, pur senza la grande finestra sul blu, diventasse nuovamente meta di pellegrinaggio, attrazione di turisti e curiosi che hanno sentito e ancora sentono l’esigenza di tornare o andare per la prima volta su quella scogliera… Questa è la prova che il mare ha un’anima, gli scogli e le spiagge donano emozioni… E coloro che amano e apprezzano ciò che li avvicina al mare si sentono profondamente legati anche ad uno scoglio… Come facesse parte degli affetti di una vita….
Oggi Azure Window non c’è più, ma continuano a scorrere davanti ai nostri occhi le foto sui social del “dopocrollo”, del “nonAzurewindow”… Il mare è lo stesso dietro quella finestra scomparsa sui fondali, ma guardarlo ora fa tutto un altro effetto… E mentre esso continua il suo moto inquieto intorno alla costa di Gozo, sotto di lui giace quella che per sempre resterà la finestra con la vista sul mare più sorprendente che sia mai esistita….